Nuova Riveduta:

Geremia 7:1

Rimproveri e avvertimenti
(Gr 26:1-6; Mi 3:9-12) Mt 3:7-10
Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del SIGNORE:

C.E.I.:

Geremia 7:1

Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia:

Nuova Diodati:

Geremia 7:1

Le varie abominazioni commesse da Giuda
Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:

Riveduta 2020:

Geremia 7:1

Rimproveri e avvertimenti
Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno:

La Parola è Vita:

Geremia 7:1

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Geremia 7:1

Censure e minacce
La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:

Ricciotti:

Geremia 7:1

Fallace confidenza dei Giudei.
Parola che fu comunicata a Geremia dal Signore che disse:

Tintori:

Geremia 7:1

I peccati del popolo faran distruggere il tempio in cui tanto confida
La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini:

Martini:

Geremia 7:1

Invano gli Ebrei si confidano nel tempio, mentre fanno opere pessime, e non vogliono ascoltare i profeti, come pur fecero i padri loro. Il tempio sarà distrutto, e la terra di Giuda sarà un deserto: e non gioveranno ad essi le preghiere di Geremia, né i loro sagrifizj.
Parola detta a Geremia dal Signore, che disse:

Diodati:

Geremia 7:1

LA parola, che fu dal Signore indirizzata a Geremia, dicendo:

Commentario abbreviato:

Geremia 7:1

Capitolo 7

La fiducia nel tempio è vana Ger 7:1-16

La provocazione di persistere nell'idolatria Ger 7:17-20

Dio giustifica i suoi rapporti con loro Ger 7:21-28

E minaccia vendetta Ger 7:29-34

Versetti 1-16

Nessuna osservanza, professione o presunta rivelazione sarà utile se gli uomini non modificheranno le loro vie e le loro azioni. Nessuno può pretendere di avere un interesse nella salvezza gratuita, se si permette di praticare un peccato noto o di vivere trascurando un dovere noto. Pensavano che il tempio che avevano profanato sarebbe stato la loro protezione. Ma tutti coloro che continuano a peccare perché la grazia ha abbondato, o perché la grazia possa abbondare, fanno di Cristo il ministro del peccato; e la croce di Cristo, giustamente intesa, costituisce il rimedio più efficace a questi sentimenti velenosi. Il Figlio di Dio ha dato se stesso per le nostre trasgressioni, per mostrare l'eccellenza della legge divina e il male del peccato. Non dobbiamo mai pensare di poter commettere delle malvagità senza soffrire per esse.

Riferimenti incrociati:

Geremia 7:1

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